La visita specialistica proctologica
Credi di aver bisogno di una visita proctologica, o te ne hanno prescritta una, ma non sai a cosa andrai incontro?
Leggi questo articolo in cui ti spieghiamo come si svolge e per quali patologie è indicata!
IN COSA CONSISTE LA VISITA PROCTOLOGICA?
Quando si parla di visita proctologica si intende innanzitutto una visita chirurgica e in particolare eseguita dal chirurgo generale; quindi come ogni visita inizia con una prima imprescindibile parte di colloquio con il medico.
Per indagare su disturbi di natura proctologica è necessaria un’approfondita anamnesi, per questo motivo un buon chirurgo proctologo inizia la visita con un approfondito colloquio in cui fa al paziente diverse domande sulle malattie che ricorrono all’interno della sua famiglia, sulle sue abitudini alimentari e altre abitudini di vita, oltre ovviamente ad ascoltare il dettagliato racconto dei sintomi avvertiti.
A seguito di quella che viene definita una dettagliata raccolta anamnestica, viene effettuata la vera e propria visita proctologica, che consiste in un accurato esame obiettivo addominale che termina nella visione diretta del canale anale e quindi con una esplorazione manuale condotta dallo specialista proctologo nel tratto ano-rettale. In particolari situazioni la visita specialista può essere accompagnata anche da un esame endoscopico chiamato anoscopia.
L’esplorazione rettale viene eseguita con il paziente in posizione di SIMS ovvero in decubito laterale sinistro con le gambe flesse sul tronco in modo da rettilineizzare il canale anale e rendere più agevole la manovra; il dito esploratore (e nel caso si renda necessaria l’anoscopia, anche lo strumento utilizzato) viene ricoperto di gel lubrificante al fine di evitare qualsiasi dolore al paziente.
QUANTO DURA UNA VISITA PROCTOLOGICA?
Normalmente una visita proctologica completa ha una durata di circa 30 minuti, naturalmente però questa indicazione può subire variazioni in base alla patologia e alle manovre diagnostico-terapeutiche che si renderanno necessarie.
QUALI SONO LE PATOLOGIE PROCTOLOGICHE PIU’ FREQUENTI E QUANDO RECARSI DAL PROCTOLOGO?
Tra le patologie proctologiche più frequenti si annoverano: emorroidi; ragadi anali; polipi anali; fistole del tratto ano-rettale; ascessi e prolassi rettali.
La sintomatologia caratteristica delle affezioni proctologiche comprende dolore in sede anale persistente o accentuato al momento dell’evacuazione, bruciore anale e sensazione di peso a tale livello. Uno dei principali sintomi e sicuramente condizione da non sottovalutare mai è il riscontro di sangue nelle feci, sia esso separato da esse o misto.
In caso di presenza di uno o più di questi sintomi può risultare sicuramente utile effettuare una visita proctologica per escludere o confermare patologie a carico del tratto ano-rettale e impostare un percorso terapeutico.
È NECESSARIA UNA PREPARAZIONE PER LA VISITA PROCTOLOGICA?
Normalmente per eseguire la visita non è necessaria nessuna particolare preparazione, tranne nei casi in cui non venga diversamente specificato al momento della prenotazione. La visita proctologica ha la finalità di valutare con accuratezza lo stato clinico del paziente e non richiede dunque l’esecuzione di particolari esami.
QUALI DOCUMENTI PORTARE CON SE’
È fondamentale portare con sé al momento della visita proctologica la documentazione clinica dei precedenti problemi di salute; in particolare eventuali lettere di dimissioni di precedenti ricoveri e l’elenco dei farmaci di cui si fa abitualmente uso.
L’esame diagnostico di secondo livello più accurato nella valutazione del tratto colorettale è la colonscopia, pertanto se in passato hai eseguito questo esame è importante mostrare l’esito al chirurgo.